“Scivolare” con la voce in bicicletta. Pedalare in accelerazione …vocale

Nell’adulto l’abuso vocale è correlato spesso a situazione di infiammazione, spesso ad una eccessiva tensione muscolare, al bisogno di parlare ad intensità elevata o ad una eccessiva vocalizzazione in condizioni di scarsa informazione sulle modalità di produzione del suono e sui fattori di rischio.

La voce per essere generata con minimo sforzo ed essere eufonica, necessita di equilibrio pneumo-fono-articolatorio (PFA).

Il meccanismo patogenetico è legato ad un’alterazione della coordinazione pneumo-fonoarticolatoria, ad una temporanea ipotonia delle corde vocali (spesso di natura flogistica), cui, nel tentativo di ottenere una adeguata emissione vocale, segue un atteggiamento di ompenso di tipo ipercinetico.

Le scarse informazioni e la ricerca di meccanismi di compenso, attraverso variazioni della tensione muscolare faringo-laringea e respiratoria (la voce non esce e quindi spingo) possono inizialmente normalizzare la funzione vocale per un breve periodo, ma instaurano un meccanismo scorretto che, generando un importante coinvolgimento e tensione muscolare, peggiora spesso la situazione e determina un incremento della rigidità del sistema con conseguente sforzo, attrito vocale e alterazione della dinamica vocale e alterazione della fonazione. Il circolo vizioso innescato determinerà ancora sforzo nel soggetto che, alla ricerca di una voce migliore, incrementerà ulteriormente lo sforzo coinvolgendo tutta la muscolatura laringea e respiratoria (ma anche di viso, lingua, ecc.) e produrrà traumi meccanici e modificazioni della mucosa.

Nel corso della formazione PROEL (Metodo Propriocettivo Elastico), abbiamo appreso (e verificato anche direttamente nella pratica clinica su soggetti disfonici) che il sistema vocale in situazioni di equilibrio instabile riduce o elimina le tensioni.

Le posture proposte non permettono al corpo di generare tensioni e l’emissione prodotta si genera con una sensazione di libertà ed aumentata facilità vocale. Nel corso delle nostre lezioni abbiamo visto che è possibile ottenere un equilibrio instabile in diverse posizioni (postura “mani sulle ginocchia sbilanciata”, “Torre di Pisa”, del “pippistrello”, posture estreme o forzate) in cui, dopo un iniziale smarrimento (e paura) il soggetto inizierà a produrre il suono in maniera diversa, più libera, senza ostacoli. La voce sembrerà uscire con leggerezza da un corpo elastico e…volare.

Il ciclismo, sport di resistenza, per mantenere in equilibrio la bicicletta e resistere alla forza di gravità che lo farebbe cadere e per evitare che alcuni gruppi muscolari si sovraccarichino di lavoro e s’infortunino (il nostro corpo è programmato per sopravvivere), impegna il corpo del ciclista nel “suo insieme”, in maniera globale.

Autora: Paola Sperindè
Experto Universitario en Método Propioceptivo Elástico (PROEL)
para el tratamiento de los trastornos de la voz

Tutor: Alfonso Borragán
9/2021
Idioma: Italiano

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